Sull’udito

Analizzatore uditivo

L’orecchio è l’organo dell’udito e dell’equilibrio. Da un punto di vista anatomico, si divide in tre parti:

  1. Orecchio esterno – costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno. È separato dall’orecchio medio dalla membrana timpanica.
  2. Orecchio medio – un sistema di cavità piene d’aria, situate all’interno dell’osso temporale e rivestite da mucosa. Comprende:
    • la cassa timpanica,
    • le cellule mastoidee,
    • la tuba di Eustachio.
  3. Orecchio interno – situato all’interno dell’osso temporale e composto da due parti distinte sia anatomicamente che funzionalmente:
    • La coclea, che contiene i recettori acustici.
    • Il labirinto posteriore e i canali semicircolari, che contengono i recettori dell’equilibrio.
      L’orecchio interno è costituito da un labirinto osseo e da un labirinto membranoso situato al suo interno.

Cos’è la perdita dell’udito?

La perdita dell’udito è la riduzione della capacità di percepire i suoni, dovuta a problemi di trasmissione o percezione sonora.

Tipologie principali di perdita dell’udito:

  • Perdita uditiva trasmissiva – causata da problemi nell’orecchio esterno o medio.
  • Perdita uditiva neurosensoriale – dovuta a disfunzioni dell’orecchio interno.
  • Perdita uditiva mista – combinazione di entrambe.

Le cause della perdita dell’udito possono essere molteplici. Alcune possono essere trattate con farmaci o interventi chirurgici, mentre altre necessitano di protesi acustiche.

Due principali cause dell’aumento globale della perdita dell’udito:

  • Esposizione prolungata ai rumori forti sul lavoro, nell’ambiente e nel tempo libero.
  • Perdita dell’udito legata all’età, combinata con l’invecchiamento della popolazione.

La perdita dell’udito può derivare da problemi dell’orecchio esterno, medio o interno, e le cause variano per ciascuno di essi.

Sospetto di avere una perdita dell’udito. Cosa devo fare?

Visitando questo sito, hai già fatto il primo passo importante per comprendere e affrontare la perdita dell’udito. Il prossimo passo è consultare un audiologo professionista.

 

Un audiologo può eseguire una serie di test indolori per determinare se soffri di una perdita uditiva. Se necessario, ti informerà sulle opzioni di trattamento disponibili e risponderà a tutte le tue domande.

 

È fondamentale consultare un medico il prima possibile, soprattutto se la perdita dell’udito è avvenuta improvvisamente!

 

I nostri specialisti possono aiutarti a identificare le cause della tua perdita uditiva e a scegliere il trattamento migliore: farmacologico, chirurgico o con apparecchi acustici.

Quando dovresti consultare uno specialista dell’udito?

  • Hai difficoltà a seguire le conversazioni con più persone?
  • Ti sembra che gli altri parlino a bassa voce o mormorino?
  • Hai problemi a sentire in ambienti rumorosi come ristoranti, centri commerciali o riunioni?
  • Ti è difficile capire le voci dei bambini o delle donne?
  • Devi alzare il volume della TV o della radio?
  • Senti ronzii o fischi nelle orecchie (tinnito)?
  • Ti ritrovi a leggere il labiale o a guardare attentamente il viso degli interlocutori?
  • Ti senti stressato o stanco per lo sforzo di ascoltare?
  • Ti irriti con gli altri perché non riesci a sentirli chiaramente?
  • Hai iniziato a evitare eventi sociali che prima ti piacevano?
  • Hai una storia familiare di perdita uditiva?
  • Assumi farmaci che possono influire sull’udito?
  • Hai diabete, problemi cardiaci, disturbi della circolazione o della tiroide?
  • Sei stato esposto a rumori forti per lunghi periodi o a un forte rumore improvviso (esplosione, fuochi d’artificio, ecc.)

Esistono farmaci o interventi chirurgici che possono migliorare il mio udito?

Nella maggior parte dei casi, la perdita dell’udito negli adulti può essere compensata solo con apparecchi acustici scelti e regolati correttamente.

In alcuni casi, il trattamento medico o chirurgico è possibile, in particolare se la perdita dell’udito è causata da:

  • un tappo di cerume nel canale uditivo;
  • un’infezione dell’orecchio esterno (otite esterna);
  • un malfunzionamento dell’orecchio medio.

Una visita da un otorinolaringoiatra o audiologo aiuterà a determinare il miglior trattamento.

La perdita dell’udito è dolorosa?

La perdita dell’udito non provoca dolore fisico, ma può influenzare gravemente la qualità della vita.

 

Nei casi più gravi, può portare a:

  • ronzii persistenti nelle orecchie (tinnito);
  • perdita di equilibrio e orientamento;
  • difficoltà di concentrazione;
  • isolamento sociale.

Indipendentemente dalla causa (genetica, infiammazione, disfunzioni organiche), anche una perdita dell’udito parziale può influenzare la salute mentale, generando insicurezza, irritabilità e un senso di inferiorità.

Gradi di perdita uditiva:

Come prevenire la perdita dell’udito?

  • Vaccinazione dei bambini contro le malattie infantili, tra cui morbillo, meningite, parotite e rosolia.
  • Vaccinazione delle adolescenti e delle donne in età fertile contro la rosolia prima della gravidanza.
  • Informazione per le donne in gravidanza sulle infezioni sessualmente trasmissibili e il loro trattamento.
  • Screening genetico (GeneScreen) per i futuri genitori per identificare eventuali mutazioni ereditarie associate alla perdita dell’udito.
  • Miglioramento dell’assistenza prenatale, al parto e postnatale.
  • Uso attento dei farmaci ototossici, prescritti solo da medici qualificati con un controllo adeguato del dosaggio.
  • Evitare l’esposizione prolungata a rumori forti.
  • Effettuare un controllo dell’udito ogni sei mesi.
  • Screening dell’udito nei neonati nella prima settimana di vita.

Test dell’udito

Il test dell’udito è fondamentale nella pratica otorinolaringoiatrica per ottenere una diagnosi accurata. Analizzando un’audiogramma, il medico o l’audiologo può valutare sia la percezione dei suoni sia la comprensione del linguaggio.

 

C’è una grande differenza tra sentire e capire le parole, quindi il test dell’udito è necessario non solo in caso di problemi evidenti, ma anche quando si percepisce un cambiamento nell’udito.

 

La diagnosi della perdita dell’udito si basa su:

  • un esame dell’orecchio,
  • una valutazione acustica quantitativa.

Ulteriori test possono identificare la localizzazione, la natura e il tipo di ipoacusia:

  • test di Rinne e Weber,
  • audiometria tonale e vocale,
  • test di discriminazione del parlato,
  • timpanometria,
  • otoemissioni acustiche (OAE),
  • potenziali evocati uditivi (AABR).

Cos’è l’audiometria?

L’audiogramma è una rappresentazione grafica della sensibilità uditiva a diverse frequenze. Registra il livello minimo di percezione del suono e il livello di dolore per ogni orecchio, oltre al campo uditivo complessivo, espresso in decibel SPL.

 

L’audiometria si suddivide in due categorie, in base alla partecipazione attiva o passiva del paziente:

  • Audiometria soggettiva (audiometria tonale e vocale).
  • Audiometria oggettiva (impedenzometria, otoemissioni acustiche).

L’audiometria tonale liminare (ATL) è un metodo soggettivo che misura la soglia minima di percezione del suono. Il test valuta l’udito attraverso due vie di trasmissione: via aerea e via ossea.

 

L’audiometria vocale (AV) è un test soggettivo che misura la capacità del paziente di comprendere le parole ascoltate, fornendo una valutazione completa della funzione uditiva.

Che cos’è l’acufene?

L’acufene è la percezione di suoni anomali in uno o entrambi gli orecchi in assenza di una fonte sonora esterna. Si tratta di un sintomo, non di una malattia, e le cause possono essere diverse.

 

Il paziente può percepire l’acufene in forme differenti:

  • fruscii,
  • scatti,
  • fischi,
  • ticchettii,
  • ronzii e altri suoni.

Il suono può sembrare provenire dall’interno o dall’esterno dell’orecchio, può essere debole o intenso, e in alcuni casi può coprire completamente i suoni ambientali.

Quando l’acufene è bilaterale, spesso è associato alla perdita dell’udito neurosensoriale e può esserne un campanello d’allarme.

Quali sono le cause dell’acufene?

L’acufene può causare sintomi spiacevoli, come ipersensibilità ai rumori forti, portando a disturbi emotivi. Studi negli Stati Uniti hanno evidenziato una forte associazione tra acufene, ansia, depressione e disturbi del sonno.

 

Per i pazienti affetti da acufene, la qualità della vita può peggiorare significativamente, provocando irritabilità, difficoltà di concentrazione e problemi di memoria.

 

La diagnosi dell’acufene prevede:

  • un’anamnesi medica dettagliata,
  • una visita specialistica,
  • test specifici come audiometria, TAC o risonanza magnetica.

Come prevenire l’acufene:

  • Evitare di usare bastoncini di cotone per pulire le orecchie, perché possono spingere il cerume verso il timpano.
  • Utilizzare protezioni auricolari in ambienti rumorosi, come luoghi di lavoro, concerti ed eventi sportivi.
  • Mantenere una buona salute cardiovascolare con attività fisica regolare.

Se l’acufene persiste e diventa fastidioso, si possono adottare soluzioni come:

  • un apparecchio acustico con funzione di mascheramento dell’acufene.
  • Registrazioni audio speciali con suoni rilassanti per ridurre l’impatto dell’acufene.